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poema della fine

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Scritto nel 1926 da Marina Cvetaeva a Praga, il Poema della Fine è un grido di dolore sul termine di un amore, è la cronaca delle emozioni, dei pensieri e del vissuto dell'autrice nel periodo della separazione dall'amante Constantin Rodzevic.

Scrive Marina a Constantin: << Se voi restaste con me, m'insegnereste a vivere nel senso più semplice di questa parola. Senza di voi e fuori di voi, io non vi riuscirò >>.

Ma Rodzevic la abbandonerà.

Il testo è una trasposizione poetica della fine, che dalle ultime immagini impresse nella memoria della Cvetaeva, da quei triviali dialoghi prima dell'inevitabile conclusione - una serata passata al cinema, la discussione sul modo di comportarsi alle feste, una camminata tra le bancarelle d'un mercato, l'odore del caffè, la lucentezza delle lacrime sue - si amplifica fuori dalla dimensione dell’individuo e straborda sino acquisire tratti dal sentore fatalista e apocalittico.

Poema della Fine è un lavoro performativo a carattere progressivo: il suo sviluppo ruota intorno alle quattordici stanze della poesia di Marina Cvetaeva suddivise in capitoli rappresentabili in frammenti assestanti o nella loro unità. 

Questo approccio genera una linea strutturata anche dal punto di vista produttivo perché alterna il lavoro di ricerca sulle sezioni mancanti con la rappresentazione di quelle già perfezionate per il pubblico.

 

La ricerca di Opera del Rosso su Poema della Fine si è sviluppata concentrandosi sulla giustapposizione di una serie di gesti semplici e reiterati in modo meccanico - osservare fuori dalla finestra, lavarsi le mani, toccarsi i capelli - ad innesti visivi dai connotati simbolici - una vasca da bagno che marcia quadrupede, un ciclope gelido e distante - in un mélange capace di far traslare lo spettatore attraverso un'atmosfera senza ossa, molle, viscida, propria dei momenti sospesi e privi di tempo dei luoghi della fine.

 

In questo si può definire il lavoro di Opera del Rosso sul Poema della Fine di matrice installativa. Da questo deriva l’assoluta importanza per la componente site specific, per quella del suono e in generale atmosferica.

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Poema della Fine è pensato per esistere in luoghi concreti e assolutamente reali - un rudere abbandonato, un’antica sala sgarrupata, una chiesa sconsacrata, una cantina - all’interno dei quali, mediante pochi, specifici elementi - una cornice, un gabinetto - rendere manifesta l’incrinatura interiore della poetessa in quello che è lo spazio d’azione, già esso stesso scenografia del poema. 
Il lavoro di Giacomo Dominici sulla componente scenotecnica del progetto parte dalla traduzione in disegno di una suggestione data. 

Questa viene  successivamente elaborata e si attiva in un lavoro di trovarobato, tra discariche e robivecchi, volto a scovare l’incarnazione corporea di quell’esatto strumento immaginato - che esiste, ed è semplicemente stato dimenticato: l’oggetto tra eternità e nettezza. Il successivo ingegnarsi in meccanismi e costruzioni acconsente alla nascita di un artigianato spontaneo che trae la propria vitalità dall’urgenza ed essenzialità di una serie di elementi - che traducono la poesia in materia.

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calendario 

18 e 19 Novembre 2023
Festival Lucca Visioni, Lucca (Capitolo IV)

17 Novembre 2023
SPAM! Rete per le Arti Contemporanee, Porcari, (Capitolo IV)

31 Agosto 2023
Teatro delle Forche, Massafra (Capitolo IV)

15 e 16 Aprile 2023
RomaArt Factory, Roma (Capitoli I e II) 

21 e 22 Novembre 2022
Festival Lucca Visioni, Lucca (Capitoli I e II)

4 e 5 Novembre 2022
廢墟 Tacheles (Capitoli I,II e III)


5 e 6 Agosto 2022
Festival Teatro nel Bicchiere, Scansano (Capitoli I-II-III)

26-27 Marzo 2022
Giornate del Fai, Scansano (Capitoli I-II)

28-29 Dicembre 2021
Teatro Arsenale, Milano (Capitoli I-II)
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crediti

da Marina Cvetaeva
scrittura di scena Giacomo Dominici,
 Ian Gualdani 

regia Ian Gualdani

panorama sonoro Giacomo Vezzani 

scenotecnica Giacomo Dominici


con Ian Gualdani, Giacomo Dominici (Capitoli I-II-III)

Davide Arena, Emanuele Marchetti, Simone Poccia (Capitolo IV)

organizzazione Maria Lucia Bianchi 

foto Giulio Melani, Manuela Giusto, Simone Poccia

video Nicola Petralia

con il sostegno di 

Movimenti Artistici Trasversali 

Teatro nel Bicchiere Festival 

Shinehouse Theatre di Taipei

Teatro le Forche

 

in residenza presso

SPAM! Rete per le Arti Contemporanee, di Porcari

Teatro le Forche, di Massafra

廢墟 Tacheles, di Taipei

Centro Culturale Il Funaro, di Pistoia
Teatro nel Bicchiere Festival, di Scansano 

GADA Centre of Contemporary Art, di Firenze 

Teatro Arsenale, di Milano

si ringrazia Sacha Piersanti

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